Una cultura che coinvolge

Un passato ricco di storia e un presente che ha scommesso sulla cultura. Move ti invita a scoprire l’identità occitana e le antiche vestigia del Marchesato nelle tradizioni popolari, nella musica e nell’arte, nei castelli e nelle dimore signorili. Scopri l’arte e la cultura con Move.


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TERRES MONVISO a MATERA – Andata & Ritorno

La promozione del territorio attraverso gli scambi culturali

1100 chilometri di strada, 15 prodotti tipici dalle 6 Vallate – Stura, Grana, Maira, Varaita, Po, Infernotto – e la Pianura su cui si affaccia il Monviso, un Parco per 4 ore di spettacolo al ritmo della musica di tradizione occitana.

Terres Monviso ha conquistato il pubblico di Matera, alla chiusura dell’anno che l’ha vista Capitale europea della Cultura. L’esperienza turistica è stata selezionata – tra le innumerevoli possibilità in tutta Italia – dal team di “Case Ospitanti”, un trekking di casa in casa, nel cuore dei Sassi di Matera, per assaporare l’atmosfera di una terra in uno dei luoghi più suggestivi al mondo. Oltre 1000 persone hanno visitato Palazzo Bernardini, la dimora antica di origine normanna della Signora Annarosa, dove il primo piano ospitava lo spazio Parco del monviso/Occit’amo Festival e dove hanno risuonato le note occitane dei QuBa Libre, un duo di artisti composto dal cantautore e chitarrista Giuseppe Quattromini e dalla maestra di ghironda, organetto e cornamusa Simonetta Baudino. Terres Monviso si è raccontata attraverso i suoi sapori e la sua musica, in un tripudio di note e colori, con le immagini delle Valli proiettate sulle pareti affrescate del Palazzo. Spettatori attenti e curiosi, da ogni parte del mondo, hanno scoperto una nuova destinazione o rivissuto un’atmosfera già conosciuta in passato.

Un filo rosso fatto di cultura dell’accoglienza, cura del dettaglio, passione per la natura e le tradizioni dei luoghi cuce in un’unica trama Matera e le Terres Monviso. Borghi autentici, in cui la bellezza architettonica incontra il paesaggio e l’umanità di chi lì vive e lavora. A novembre l’Orchestra Onyx Jazz ha incantato il pubblico di Uvernada in un concerto al Teatro Magda Olivero. A fine dicembre la pianura del Saluzzese e le Valli che ruotano attorno si sono messe in viaggio per raccontarsi di fronte al popolo dei turisti del Capodanno a Matera.

La promozione di un territorio passa anche attraverso la narrazione, porta a porta, i viaggi e la scoperta dei sensi. A Matera centinaia di persone hanno ascoltato, toccato, guardato, annusato e gustato un intero territorio.

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Case Ospitanti 2019 _ 30 dicembre 2019

Dal Re di Pietra ai Sassi di Matera … andata e ritorno

Matera

Il prossimo 30 dicembre, con l’evento “Case Ospitanti”, il Parco della Murgia aprirà i salotti delle case del centro storico a un pubblico discreto e, soprattutto, curioso di scoprire Matera, Capitale europea della cultura per il 2019.
Le “Case Ospitanti” racconteranno la murgia materana anche attraverso una mostra fotografica itinerante, fil rouge che condurrà nelle diverse abitazioni. Le case saranno aperte agli artisti e alla musica, ai racconti, ai gusti e alle passioni dei luoghi per promuovere la conoscenza diretta del territorio. Un’esperienza unica che, già negli anni passati, ha riscontrato un notevole apprezzamento da parte dei turisti che hanno partecipato all’iniziativa del trekking fatto in casa.
Le case che hanno aderito al percorso sono silenziose e raccontano storie, gusti e passioni offrendo una straordinaria visione culturale.

Terres Monviso e Parco del Monviso con Occit’amo Festival saranno protagonisti di uno di questi salotti e di un trekking culturale firmato “Re di Pietra” e fiume Po. Simonetta Baudino – ghironda, organetto diatonico, interprete della musica occitana – e Giuseppe Quattromini (chitarra, fisarmonica), porternno il pubblico nelle vallate occitane, sul tavolino, prodotti di pianura e montagna della Riserva Mab Unesco per gustare le Terre del Monviso insieme a parole e racconti per invitare a visitare l’antico Marchesato e un Parco che racchiude terre di grande bellezza e alte pareti estremamente suggestive.

• Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso
Nel 1971 l’Assemblea Generale dell’UNESCO approva la nascita di un Programma Intergovernativo denominato “Man and Biosphere” (MaB), “Uomo e Biosfera”. Il programma, è il risultato della proposta di un gruppo internazionale di scienziati in quarant’anni si è evoluto in un complesso insieme di attività di ricerca applicata alla gestione degli ecosistemi terrestri ed acquatici. Il programma MaB è noto per aver dato vita ad una rete mondiale di “Riserve della Biosfera” (“Biosphere Reserves”): attualmente sono 631 distribuite in 119 paesi del mondo e il loro numero è in continua crescita. L’Italia – che ha ampiamente contribuito alla creazione del Programma MaB e al suo avvio negli Anni Settanta (il professor Di Castri, ecologo, ne è stato il primo direttore e il professor Valerio Giacomini, botanico, uno dei più brillanti animatori scientifici) – conta attualmente 10 Riserve della Biosfera, dislocate in varie regioni della penisola. Ad oggi l’unica con caratteristiche transfrontaliere è quella del Monviso. Le aree riconosciute sono territori dalle svariate tipologie paesaggistiche (dai deserti ai parchi urbani) e dalle dimensioni più diverse (da pochi ettari a molte migliaia di chilometri quadrati).

• Simonetta Baudino è originaria di Elva, in alta Valle Maira (CN)
È maestra di ghironda e organetto diatonico. Collabora da molti anni con Sergio Berardo alla diffusione della musica e della cultura occitana e da vent’anni calca le scene della musica d’Oc facendo ballare migliaia di appassionati e incantando tutti col suono antico e misterioso della sua ghironda.
Nel 2015 è stata insignita della prestigiosa “Targa Mestre” (maestro, in occitano) in occasione della “XXV Uvernada – festa de Lou Dalfin”.

• Giuseppe Quattromini è nato a Cuneo, ma è di origini pugliesi;
è un vero “musicista popolare”, non ha studiato la musica, ma la suona da sempre, ascolta le melodie e le restituisce talvolta pari pari, talvolta reinventandole a modo proprio. Suona la chitarra, la fisarmonica, il flauto dolce e l’armonica a bocca. È anche autore, compositore ed arrangiatore di numerose canzoni. Laureato in Lettere, concilia i suoi progetti musicali con l’attività di insegnamento presso il Liceo Artistico e Musicale di Cuneo.

• ATLANTE DEI SAPORI _ Terres Monviso sarà protagonista con i prodotti del territorio. Un salotto firmato Monviso dove gustare ciò che di più buono offrono le terre occitane. Gusto e parole per chiudere al meglio una “gita” fatta di note e parole.

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VALLE MAIRA. TESORI DI ARTE SACRA DA RISCOPRIRE CON LE NUOVE TECNOLOGIE E IL VOLONTARIATO CULTURALE

Un restauro e una App

Domenica 4 agosto alle ore 16.00 si terranno la presentazione dei restauri della Cappella di San Salvatore di Macra, ed il lancio dell’app Chiese a porte aperte ad essa relativa.

Alla Santa Messa, celebrata dal parroco don Giuseppe Dalmasso, seguiranno i saluti delle Autorità e gli interventi dell’arch. Stefania Manassero (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria Asti e Cuneo), con gli arch. Marialuce e Carlo Amedeo Reyneri di Lagnasco (progettisti e direttori dei lavori) e la ditta ravennate di restauri Gerso nella persona di Luigi Soligo. L’intervento del dott. Roberto Canu (Consulta Beni Culturali Edilizia di Culto Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta) chiuderà il pomeriggio di incontro e festeggiamento.

L’organizzazione prevede un “taglio del nastro” tecnologico, con l’apertura formale della Cappella grazie all’app di Chiese a porte aperte. Al termine della Messa ci sarà il primo lancio del vocale dell’applicazione, così che tutti i presenti possano calarsi nel tema degli affreschi appena restaurati. Al termine della presentazione dei lavori e della tecnologia innovativa messa a disposizione di pellegrini e appassionati per la più agevole apertura in tutti i mesi dell’anno, seguirà il rinfresco offerto dalla Comunità: durante tale momento conviviale progettisti, restauratori, uffici di tutela e valorizzazione saranno a disposizione del pubblico per approfondire gli aspetti di maggior interesse.

La storiografia locale situa la fondazione della Cappella di San Salvatore, da parte della Prevostura di Oulx, tra il 1120 ed il 1148, lasso cronologico all’interno del quale pare di poter situare i celeberrimi affreschi romanici dedicati alle Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento presenti sulle pareti laterali interne della navata, in prossimità dell’abside, con episodi della Leggenda del Conte Enrico di Sassonia e San Lorenzo, secondo la fascinosa ipotesi di Marco Piccat. Una ulteriore e significativa campagna di decorazione pittorica interna è quella che vide, intorno alla metà del XV secolo, la realizzazione, nella zona absidale, del ciclo dedicato alla teoria dei dodici Apostoli, con Cristo in mandorla e quattro Evangelisti nella calotta, secondo dati di stile che rimanderebbero all’attività di un pittore affine al così detto Maestro del Laietto, attivo in Valle di Susa, a rammentarci ancora una volta i legami con la Prevostura di San Lorenzo a Oulx. Tra gli ultimi orientamenti della critica si impone la lettura stilistica fornita da Massimo Bartoletti che assegna gli affreschi di Quattrocento al non altrimenti noto – e jaqueriano – “Maestro di San Salvatore a Macra”, forse ancora nel secondo quarto del secolo.

Il restauro del prestigioso palinsesto di affreschi interni, con la revisione degli aspetti strutturali (stato fessurativo e coperture), la pulitura, il consolidamento e il restauro pittorico delle superfici affrescate si devono al sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, della Parrocchia di San Marcellino e Maria Vergine Assunta di Macra, della Conferenza Episcopale Italiana – fondi 8×1000 Diocesi di Saluzzo.
Il progetto Chiese a porte aperte, ideato dalla Consulta Beni Culturali della Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta e dalla Fondazione CRT, è realizzato con il sostegno della Regione Piemonte e delle Comunità locali, attraverso le Parrocchie ed i Comuni.

Nelle date del 4, 11 e 15 agosto inoltre, in virtù della fattiva collaborazione dei Volontari per l’Arte delle Diocesi di Fossano e Saluzzo e della Parrocchia di San Giovanni Battista di Stroppo, è garantita l’apertura con accoglienza dell’antica parrocchiale di San Peyre di Stroppo: domenica 4 agosto dalle 10.00 alle 13.00, domenica 11 e giovedì 15 dalle 15.00 alle 18.00. L’edificio è intitolato ai Santi Pietro e Paolo e la struttura si presenta come la stratificazione di più fasi di edificazione, la più antica delle quali si ritiene risalente al periodo romanico. Ricchissimo è il palinsesto di pitture murali che caratterizzano gli interni, in parte attribuite dubitativamente ad Antonio Pocapaglia e alla sua bottega, e che ne fanno uno dei beni faro della Valle Maira.

 

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Come funziona il gioco Pluf!?

EccoVi una foto dalla serata inaugurale, a Saluzzo. Una data “zero” per capire come giocare …

 

Come funziona il gioco Pluf!?

Una missione avvincente ti attende per scoprire le terre del Monviso: forma la squadra con altri esploratori, eleggi il capogita e tira i dadi!

Lo scopo del gioco è la scoperta delle terre del Monviso attraverso un’articolata modalità ludica, che comprende diversi tipologie di attività, dal mimo alla creazione di forme attraverso le tessere del tangram passando per risposte multiple e anagrammi: ogni attività porta a conoscere più in dettaglio una caratteristica del territorio, che si può approfondire grazie a una vera e propria guida turistica allegata al gioco.
La particolarità di Pluf! Gioca con le terre del Monviso risiede nella modalità di gioco: i partecipanti non si sfidano l’uno contro l’altro ma operano insieme in modalità cooperativa, per insegnare ai giocatori l’importanza del collaborare per ottenere gli obiettivi comuni. Le pedine non appartengono a un solo esploratore: ogni gioco dev’essere affrontato con l’aiuto, l’interazione e la collaborazione di tutti. L’avversario da sconfiggere è il gioco stesso, rappresentato dal maltempo che impedisce la scoperta del territorio.

Il gioco è strutturato con otto diversi territori (Valle Stura / Valle Grana / Valle Maira / Valle Varaita / Valli Po, Bronda e Infernotto / Saluzzese / Guillestrois / Queyras), ciascuno dei quali prevede venticinque carte-domanda organizzate in cinque distinte categorie: natura, sport, cultura, prodotti tipici, storie e leggende. Si può decidere di giocare con le domande di un solo territorio, scegliendone la relativa mappa, oppure giocare con la mappa e le domande di tutti i territori.

Per vincere, la squadra dovrà rispondere esattamente ad almeno una domanda per categoria e conquistare cinque “tessere territorio” prima che gli ombrelli del maltempo coprano il Re di Pietra e impediscano al gruppo di proseguire: per evitare la sconfitta non basterà risolvere i giochi, ci vorranno anche un po’ di fortuna e tanta collaborazione perché dal lancio dei dadi potranno arrivare anche delle sorprese.

Le “prove” legate alle carte-domanda sono di diverso tipo: anagrammi, risposte multiple, risposte semplici, mimi e la creazione di forme attraverso le tessere del tangram.

Il gioco si presta ad essere utilizzato in svariate versioni:
• Territorio: con l’utilizzo di un solo mazzo territorio;
• Completo: con l’utilizzo di tutte le carte tematiche assortite;
• Solo carte (per i più piccoli che non sanno leggere e scrivere): evitando il gioco richiesto dalla carta, solo con la semplice conquista di cinque carte territorio e cinque carte scoperta.
• Solo “scoperte”: utilizzando solo le carte scoperta senza l’utilizzo del tabellone. Un giocatore alla volta alza una carta scoperta e si gioca alla proposta della carta.
• Modalità “insegnante”: solo carte scoperta affrontando l’approfondimento proposto dal libretto al termine di ogni gioco proposto da una carta scoperta.
• Modalità completa “insegnante”: come da descrizione, ma proponendo l’approfondimento relativo ad ogni carta scoperta e territorio conquistata.

Pluf! Gioca con le terre del Monviso sarà inoltre successivamente disponibile gratuitamente in versione digitale per PC e su dispositivo mobile, tramite gli store iOS e Android.

Cos’è il progetto Pluf!?
Il progetto Pluf! è finalizzato a dare del territorio, composto dalle valli Stura, Grana, Maira, Varaita e Po, dalla città di Saluzzo e dalle zone francesi del Guillestrois e del Queyras, un’immagine ludica e accogliente nei confronti dei bambini di tutte le età e nazionalità. L’obiettivo del progetto è creare e proporre al pubblico turistico un marchio di qualità dell’accoglienza per famiglie, per fare emergere l’area delle Valli Occitane del Monviso come territorio accogliente e turisticamente appetibile per famiglie con bambini e gruppi scolastici.

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Marchesato Opera Festival 2019

Dal 13 al 21 luglio torna il Marchesato Opera Festival (MOF). La rassegna concertistica di musica antica nata con l’obiettivo di alimentare la vocazione musicale della Città di Saluzzo, valorizzandone storia e patrimonio artistico, giunge quest’anno alla sua ottava edizione.
Per oltre una settimana i prestigiosi palazzi dell’antica capitale del Marchesato (la Castiglia, l’Antico Palazzo Comunale, il chiostro e la chiesa di San Giovanni, l’ex monastero dell’Annunziata, Casa Cavassa, Villa Belvedere) e luoghi di altrettanto fascino simbolo delle Terre del Monviso quali il Castello di Lagnasco e la Collegiata di Revello, saranno alcuni dei gioielli architettonici che ospiteranno i concerti del MOF 2019. E come nelle precedenti tre edizioni, il MOF valica i confini nazionali per fare tappa a Embrun (Francia), con un concerto di organo nella prestigiosa cattedrale, nell’ambito del festival L’Heure de l’Orgue. Acá y Allá– ESPAÑAS, questo il titolo di un’edizione dedicata interamente alla Spagna: un chiaro omaggio a un’area geografica ritenuta fondamentale per la storia della musica barocca.

Il Festival è organizzato dal Comune in collaborazione con la Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale e la Fondazione Artea.

Tutto il programma

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Scopri la vacanza per la tua famiglia nelle Terre del Monviso!

Scopri le Terre del Monviso!

http://www.alcotra-pluf.eu

Quest’estate perché non provare a scoprire le terre del Monviso?
Ai piedi della montagna simbolo della pianura Padana si apre un ventaglio di valli alpine dove l’accoglienza per le famiglie con bambini è certificata!
Poco distanti da Cuneo, capoluogo della provincia Granda, e da Saluzzo, elegante città che fu sede di un antico marchesato, le valli del Monviso sono un territorio ancora al di fuori dai grandi flussi turistici ma in grado di accogliere, intrattenere e divertire bambini e ragazzi.
In questa porzione di Piemonte enti pubblici e operatori privati hanno preparato un mix di opportunità turistiche, di intrattenimento e di accoglienza appositamente indirizzato alle famiglie con bambini.

Un “progetto ludico” allestito con l’aiuto dell’Unione Europea e che comprende un festival teatrale estivo, visite animate in forma teatrale a luoghi culturali e naturalistici e ancora la possibilità per i bambini che verranno qui in vacanza di giocare tutti insieme, in eleganti piazzette o in animate feste popolari, alla scoperta del territorio tramite un gioco condotto da animatori professionali.
Ad accogliervi troverete Pluf, la mascotte del progetto: un simpatico folletto o “sarvanòt”, come viene chiamato nella lingua occitana che si parla da queste parti: sorridente e amichevole, magari anche un po’ dispettoso come ogni folletto che si rispetti!

Cinque valli (più una)
Il territorio è quello del Sud Ovest del Piemonte, a pochi chilometri da Torino: cinque valli che da tempo lavorano in modo coordinato e congiunto per sviluppare e promuovere il turismo famigliare. Si parte da Nord con la valle Po, dove nasce il principale fiume d’Italia, si scende poi attraverso la valle Varaita, dalla forte anima occitana, la valle Maira, paradiso dei camminatori e degli escursionisti, la valle Grana, scrigno di paesaggi e di gastronomia, fino alla valle Stura, la più estesa e ricca di interessi culturali. Partecipa al progetto anche la vicina zona francese del Guillestrois-Queyras, raggiungibile attraverso il colle dell’Agnello, celebre valico sovente protagonista del Giro d’Italia.

Animazione e intrattenimento
Quest’estate le terre del Monviso offriranno nuove modalità di fruizione del proprio patrimonio naturale e culturale con l’utilizzo di forme di linguaggio non convenzionali, in grado di stimolare e di coinvolgere i giovani visitatori.
Tra le opportunità più interessanti che c’è un vero e proprio festival teatrale gratuito per bambini: cinque compagnie proporranno altrettanti spettacoli inediti per scoprire il legame antico e mai dimenticato tra i bambini e la montagna, o rileggere in chiave fiabesca racconti della tradizione e storie popolari.
Ma non solo: nel corso dell’ultimo anno un gruppo di giovani ha deciso di investire il proprio tempo per formarsi come operatori dell’accoglienza turistica: proporranno visite con un approccio teatrale, affiancando intrattenimento e divertimento alle informazioni per facilitare la fruizione di temi talvolta più difficili per un pubblico di bambini.
E ancora: avete mai pensato che scoprire i valori culturali, naturalistici, enogastronomici di un territorio potesse essere un gioco? Ai piedi del Monviso è così: un gioco in scatola vi proporrà stimoli di visita e di conoscenza, ma in forma ludica: anagrammi, tangram, disegni da fare con una benda sugli occhi sono solo alcune delle possibilità che i vostri figli avranno. Un’esperienza che mette alla base anche un importante messaggio: i partecipanti non saranno schierati gli uni contro gli altri, ma giocheranno insieme in una stimolante ed educativa modalità cooperativa, cercando in gruppo di aiutarsi a vincere le sfide del gioco, preparandosi, perché no, per quelle della vita.

Un territorio a misura di famiglia
Non solo intrattenimento. Nelle valli del Monviso potrete mettere alla prova le giovani gambe dei vostri figli con escursioni adatte a loro: numerose associazioni del territorio allestiscono calendari di attività di questo tipo pensate proprio per bambini. Ad esempio percorsi lungo i quali trovare tanti altri “sarvanot” come Pluf, che accompagneranno la camminata lasciandosi volentieri fotografare, oppure brevi passeggiate tra affascinanti borgate dove sembra che il tempo si sia fermato o ancora escursioni in bicicletta.
E se invece siete alla ricerca di stimoli culturali per i vostri figli, non mancano le proposte adatte: si trova in queste valli La Fabbrica dei Suoni, il primo parco tematico interamente dedicato alla musica, che i giovani visitatori scoprono e approfondiscono grazie a esperienze pratiche e un contatto diretto con animatori in grado di spiegare come un rumore diventa suono e poi magicamente melodia. Troverete poi altri musei dove anche i più piccoli potranno scovare elementi interessanti, come i giocattoli di un tempo o i banchi di scuola usati ai tempi dei bisnonni.

Una rete di strutture ricettive certificate
Sovente il viaggio porta con sé qualche imprevisto dovuto alla scelta di una sistemazione alberghiera o di un luogo di ristoro non adatto alle esigenze.
Per ovviare a problemi come questo, nelle terre del Monviso sono state catalogate con il marchio di qualità Fam.Viso tutte le strutture pronte ad accogliere le famiglie: fasciatoi, lettini aggiuntivi, scaldabiberon o la dotazione di pannolini di cortesia o ancora di giochi e materiale da disegnare a tavola sono solo alcune delle cose che potrete trovare durante la vostra permanenza. Un occhio di riguardo per chi viaggia con il passeggino si aggiunge così alla tradizionale accoglienza calda e genuina di questo territorio alpino.

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Turismo lento firmato #terresmonviso

Il 2019 sarà l’anno del turismo lento, a piedi, fatto di piccoli passi e mezzi sostenibili. L’invito è a scoprire l’Italia in modalità slow e a contatto con la natura: in bicicletta, a cavallo, con le ciaspole se c’è la neve, a bordo di un treno che percorre tratti ferroviari recuperati, a contatto con la natura.

Se c’è un luogo in grado di declinare tutte queste caratteristiche insieme, questo è le Terre del Monviso. Montagna, paesaggio, buon cibo, arte, cultura e un’identità musicale e linguistica ben definita. Qui è l’ambiente stesso a imporre ritmi lenti. Bassa antropizzazione, natura selvaggia, un grande Parco, quello del Monviso, e il riconoscimento di riserva nazionale all’interno del programma MaB Unesco (Men and Bioshère). Qui da anni si lavora nella direzione di un turismo esperienziale, fatto di laboratori, concerti, escursioni, degustazioni e visite guidate, in modo da offrire al visitatore la possibilità di conoscere il territorio in tutte le sue sfaccettature.

C’è già tutto. Una mappa fitta di itinerari da scoprire in bicicletta, al confine tra Italia e Francia. Si chiama “VéloViso” e dal 2017 a oggi ha già portato alcune migliaia di cicloamatori lungo le Valli che gravitano attorno al Monviso. Un Atlante dei Sapori che racchiude prodotti e ricette tipiche, perché è dai profumi e dai piatti tradizionali che si conosce veramente un popolo. Un Festival itinerante estivo che narra la tradizione attraverso la musica e che da 4 anni percorre i sentieri delle vallate e della pianura, l’Occit’amo Festival.

Il territorio delle Terre del Monviso ha saputo precorrere i tempi. È già pronto all’appuntamento. È venuto il momento di venire a scoprirlo in questo 2019.

Pianuta Saluzzese

Scoprire gli affreschi con il QR code a Busca

Alla scoperta degli affreschi dei fratelli Biazaci con il QR Code

Sulle facciate delle cappelle un qr code permette di ‘vederle’ dall’esterno e conoscerne la storia, per il Museo Diffuso Cuneese.

Sono state installate sulle facciate delle cappelle di Santo Stefano, San Sebastiano, Madonna del Campanile, San Martino, che contengono le opere quattrocentesche dei Fratelli Biazaci da Busca, le targhe che espongono il qr code cui accedere tramite lo smartphone o il tablet per  conoscere la storia delle opere d’arte, in italiano, inglese e francese,  ed entrare nella rete di promozione del Museo diffuso del Cuneese.

Ora gli interni sono sempre visitabili, almeno virtualmente, attraverso il qr code posizionato all’esterno degli edifici, i quali di solito devono rimanere chiusi e sono accessibili soltanto in occasione di eventi oppure su prenotazione. Con questo metodono si portano a conoscenza dei visitatori le opportunità che incontrano lungo la strada, in attesa di programmare una visita successiva. Prenotazioni: ufficio.turisticobusca@libero.it ; segreteria@comune.busca.cn.it

Partecipando al portale del Museo Diffuso,  Busca entra a far  parte di una rete di  monumenti collegati e di un circuito di visite in ampliamento sul territorio provinciale, ad incominciate dalla  valorizzazione di alcune fra le sue  opere d’arte più importati: i quattrocenteschi dipinti dei Fratelli Tommaso e Matteo Biazaci da Busca.

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