Una cultura che coinvolge


Tutte le Valli

Case Ospitanti 2019 _ 30 dicembre 2019

Dal Re di Pietra ai Sassi di Matera … andata e ritorno

Matera

Il prossimo 30 dicembre, con l’evento “Case Ospitanti”, il Parco della Murgia aprirà i salotti delle case del centro storico a un pubblico discreto e, soprattutto, curioso di scoprire Matera, Capitale europea della cultura per il 2019.
Le “Case Ospitanti” racconteranno la murgia materana anche attraverso una mostra fotografica itinerante, fil rouge che condurrà nelle diverse abitazioni. Le case saranno aperte agli artisti e alla musica, ai racconti, ai gusti e alle passioni dei luoghi per promuovere la conoscenza diretta del territorio. Un’esperienza unica che, già negli anni passati, ha riscontrato un notevole apprezzamento da parte dei turisti che hanno partecipato all’iniziativa del trekking fatto in casa.
Le case che hanno aderito al percorso sono silenziose e raccontano storie, gusti e passioni offrendo una straordinaria visione culturale.

Terres Monviso e Parco del Monviso con Occit’amo Festival saranno protagonisti di uno di questi salotti e di un trekking culturale firmato “Re di Pietra” e fiume Po. Simonetta Baudino – ghironda, organetto diatonico, interprete della musica occitana – e Giuseppe Quattromini (chitarra, fisarmonica), porternno il pubblico nelle vallate occitane, sul tavolino, prodotti di pianura e montagna della Riserva Mab Unesco per gustare le Terre del Monviso insieme a parole e racconti per invitare a visitare l’antico Marchesato e un Parco che racchiude terre di grande bellezza e alte pareti estremamente suggestive.

• Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso
Nel 1971 l’Assemblea Generale dell’UNESCO approva la nascita di un Programma Intergovernativo denominato “Man and Biosphere” (MaB), “Uomo e Biosfera”. Il programma, è il risultato della proposta di un gruppo internazionale di scienziati in quarant’anni si è evoluto in un complesso insieme di attività di ricerca applicata alla gestione degli ecosistemi terrestri ed acquatici. Il programma MaB è noto per aver dato vita ad una rete mondiale di “Riserve della Biosfera” (“Biosphere Reserves”): attualmente sono 631 distribuite in 119 paesi del mondo e il loro numero è in continua crescita. L’Italia – che ha ampiamente contribuito alla creazione del Programma MaB e al suo avvio negli Anni Settanta (il professor Di Castri, ecologo, ne è stato il primo direttore e il professor Valerio Giacomini, botanico, uno dei più brillanti animatori scientifici) – conta attualmente 10 Riserve della Biosfera, dislocate in varie regioni della penisola. Ad oggi l’unica con caratteristiche transfrontaliere è quella del Monviso. Le aree riconosciute sono territori dalle svariate tipologie paesaggistiche (dai deserti ai parchi urbani) e dalle dimensioni più diverse (da pochi ettari a molte migliaia di chilometri quadrati).

• Simonetta Baudino è originaria di Elva, in alta Valle Maira (CN)
È maestra di ghironda e organetto diatonico. Collabora da molti anni con Sergio Berardo alla diffusione della musica e della cultura occitana e da vent’anni calca le scene della musica d’Oc facendo ballare migliaia di appassionati e incantando tutti col suono antico e misterioso della sua ghironda.
Nel 2015 è stata insignita della prestigiosa “Targa Mestre” (maestro, in occitano) in occasione della “XXV Uvernada – festa de Lou Dalfin”.

• Giuseppe Quattromini è nato a Cuneo, ma è di origini pugliesi;
è un vero “musicista popolare”, non ha studiato la musica, ma la suona da sempre, ascolta le melodie e le restituisce talvolta pari pari, talvolta reinventandole a modo proprio. Suona la chitarra, la fisarmonica, il flauto dolce e l’armonica a bocca. È anche autore, compositore ed arrangiatore di numerose canzoni. Laureato in Lettere, concilia i suoi progetti musicali con l’attività di insegnamento presso il Liceo Artistico e Musicale di Cuneo.

• ATLANTE DEI SAPORI _ Terres Monviso sarà protagonista con i prodotti del territorio. Un salotto firmato Monviso dove gustare ciò che di più buono offrono le terre occitane. Gusto e parole per chiudere al meglio una “gita” fatta di note e parole.


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