Tutte le Valli

MIGRATION


 

Migraction

A PIEDI, LUNGO LA VIA DEI MIGRANTI

Turismo lento attraverso le valli Stura e Ubaye

Un itinerario transfrontaliero da Caraglio a Barcelonnette rivolto ad un turismo “lento”, in particolare a piedi e in mountain bike. Una strada per un visitatore in movimento, ma al contempo attento al patrimonio ambientale e culturale di questi luoghi.

Promossa nell’ambito del progetto di cooperazione “MigrACTION”, la Via dei migranti vuole essere la metafora dei tanti percorsi utilizzati dai contadini delle nostre valli, che lasciavano la propria casa per cercare lavoro e fortuna dirigendosi verso la Francia e oltre.

Quattro le principali tappe del percorso: il Filatoio, punto di partenza ideale dell’itinerario che raggiunge la Valle Stura e la borgata Paraloup, luogo dal forte significato storico e simbolo di una civiltà contadina perduta e del suo rapporto con la natura e l’ambiente. Nelle sue baite oggi recuperate si trova il Museo dei racconti con la sezione Nati ieri dedicata alle migrazioni.

L’itinerario risale la valle fino a Vinadio e al complesso ottocentesco del Forte Albertino, con il percorso multimediale Montagna in movimento e gli spazi dedicati all’accoglienza del visitatore.

Si sale quindi al Colle della Maddalena (col de Larche) e si arriva in Francia e, attraverso la valle dell’Ubaye, si giunge infine a Barcelonnette, con la sua caratteristica piazza del mercato, dove un tempo venivano “affittati” i bambini per andare a servizio. All’interno del Musée de la Vallée il visitatore si immerge in una scenografia permanente dedicata all’emigrazione dei Piemontesi in Ubaye.

Partendo dallo sviluppo di forme di turismo sostenibile per persone alla ricerca di esperienze immersive, di paesaggi incontaminati, di esperienze culturali ed enogastronomiche, il progetto MigrACTION intende incrementare l’attrattività del territorio alpino transfrontaliero attraverso la promozione di questo percorso che si ispira ad un tematismo unificante, quello dell’emigrazione, dell’abbandono e del ritorno, per creare un viaggio con radici nella storia e riflessi nel presente.

MigrACTION è cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il FESR – Fondo europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020. Il progetto è promosso dal Comune di Vinadio (capofila) in partenariato con la Ville de Barcelonnette (Alpes de Haute Provence), la Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio, la Fondazione Nuto Revelli onlus di Cuneo e A.C.T.I. Teatro Indipendente di Torino.

 

MIGRACTION, GENERATIONS EN MOUVEMENT

Les Vallées de Stura et Ubaye ont toujours été au cœur de mouvements migratoires de type économique : du versant italien, on se déplaçait vers la France pour trouver un travail saisonnier et de la France les commerçants itinérants arrivaient en Italie. De Barcelonette beaucoup sont allés jusqu’au Mexique à la recherche de fortune.

De là part l’idée du projet : retracer la route antique des migrations, développant un parcours physique et intellectuel dédié aux visiteurs à pied et en VTT, qui permette de relier Caraglio à Barcelonette. Cette route intègre les parcours des mouvements migratoires « outdoor » avec des moments de pause dans les lieux culturels et environnementaux emblématiques du territoire, où l’on peut trouver des lieux de restauration et d’animation.

Le parcours devient donc l’occasion de réfléchir sur le thème de la migration, entendue tant comme mouvement de déplacement à la découverte de lieux caractéristiques d’une mémoire vive, que comme mouvement de retour à la montagne, pour les jeunes qui veulent relever ce défi et entreprendre de nouvelles professions dans le domaine du tourisme, de l’artisanat, de la conservation du patrimoine environnemental et culturel.

Ce chemin de découverte permet de promouvoir le tourisme sur le territoire des vallées Stura et Ubaye, et de générer dans le même temps un développement local, concret et durable.

Vai a www.migraction.eu


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PEDALA UN PO (e CAMMINA UN PO)


Inaugurazione ufficiale del MONVISO BIKE RENT

VeloViso, progetto alcotra italo-francese delle Terre del Monvio, ha promosso e incentivato la “bici” e il turismo su due ruote, un turismo lento e a misura di “felicità”.

Oggi è l’ora di cogliere i frutti e di vederli crescere sul territoro attraverso le più diverse esperienze di attori privati e amministrazioni. Una nuova proposta arriva dall’alta Val Po, e un evento è il modo per raccontarla e inaugurarla, insieme ad ATL del Cuneese e Associazioni.

Lunedì 1 Luglio Monviso Bike Rent – la nuova offerta turistica nata a Crissolo – organizza una giornata a misura di bicicletta (ma non solo). La strada che da Pian della Regina porta a Pian del Re sarà chiusa al traffico: si potrà salire soltanto in navetta, pedalando o camminando. Nasce così “PEDALA UN PO (e CAMMINA UN PO)”: ritrovo alle 11:30 a Crissolo per pedalare tutti insieme fino a Pian del Re, dove l’ATL Cuneese offrirà il pranzo ai partecipanti.
Per chi volesse camminare, il ritrovo è invece alle 10 con Vesulus Accompagnatori Naturalistici asd.

Info_ 348 886 9633 / m.me/monvisobikerent
Per il noleggio: ciclimattio.com


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VALLE STURA BIKE CAMP


Moiola, 21-23 Giugno 2019
VALLE STURA BIKE CAMP

 


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Giro E sulle strade delle Terre del Monviso


Le strade delle TERRE DEL MONVISO Ospitano GIRO D’ITALIA e GIRO E 2019

Sulle strade della Corsa Rosa quest’anno arriva una nuova iniziativa, che guarda al futuro della bicicletta, e che non poteva non passare dalle Terre del Monviso. Con bici elettriche dal 12 maggio all’1 giugno, 10 squadre gareggeranno con 6 atleti ognuna. 18 tappe sullo stesso percorso del Giro d’Italia con percorsi dedicati, affascinanti e di grande bellezza.
Le Terre del Monviso ospitano in questo contesto la Tappa 10 del Giro E, partenza da Saluzzo con arrivo a Pinerolo, passando da colletta di Paesana e Montoso. Il territorio saprà ospitare, come suo solito, la carovana con un bellissimo evento, una NOTTE ROSA per attendere atleti e il passaggio della corsa ciclistica più amata.

Il Giro E powered by Enel X è una E-Bike Giro Experience di tipo amatoriale riservata ad oggi a 10 team che, dotati di bici elettriche, si sottoporranno a prove di regolarità svolte su una parte del percorso delle 18 tappe del Giro d’Italia 2019, escluse le tre cronometro. L’evento si disputa in Italia, nelle stesse giornate e sulle stesse strade in cui si disputa la corsa Rosa. Le Terre del Monviso avranno anche due testimonial che si cimenteranno sul percorso, due fra i nostri migliori atleti dello sci: Stefania Belmondo e Paolo De
Chiesa. VeloViso il team che li ospiterà, una squadra che da anni si impegna per promuovere il cicloturismo nelle vallate come nella pianura del saluzzese, una squadra composta da persone che, con passione e attenzione, promuovono un turismo che possa trovare, nelle attività e sulle strade delle Terre del Monviso, il luogo giusto dove fare le proprie pedalate.

Info tappa – partenza ore 8.55 da Saluzzo
Partenza Piazza Vineis – via Silvio Pellico ospiterà il Giro E Village + partner Terres Monviso

… e a poche ore di distanza ecco la grande carovana del Giro d’Italia pedalare per le strade del centro di Saluzzo, percorrendo corso Italia e involandosi verso il re di Pietra, con arrivo a Pinerolo.

Tappa 12_Tappa mossa, ma complessivamente abbastanza dura. Dopo un avvicinamento di circa 90 km che porta ad un primo passaggio in città e conseguentemente a un primo passaggio del Muro di via Principi di Acaja, la corsa dovrà affrontare la salita di Montoso, il primo GPM di 1a categoria del Giro 2019. Si tratta di una salita inedita di 8.9 km al 9.4% (con oltre 6 km sopra il 10% e punte massime del 14%). Da lì discesa veloce su e ultimi 16 km fino a Pinerolo. Ultimi km Ai 2500m dall’arrivo si svolta a sinistra (curva stretta a chiudere) e si sale per via
Principi d’Acaja (450 m al 14% con punte del 20%, su pavé e carreggiata stretta). Segue una discesa ripida e molto impegnativa fino all’abitato di Pinerolo. Ultimi 1500 m piatti con alcune curve e un breve tratto in lastricato. L’arrivo è posto al termine di un rettilineo largo 8 m e lungo 350 m su fondo asfaltato.


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Turismo lento firmato #terresmonviso


Il 2019 sarà l’anno del turismo lento, a piedi, fatto di piccoli passi e mezzi sostenibili. L’invito è a scoprire l’Italia in modalità slow e a contatto con la natura: in bicicletta, a cavallo, con le ciaspole se c’è la neve, a bordo di un treno che percorre tratti ferroviari recuperati, a contatto con la natura.

Se c’è un luogo in grado di declinare tutte queste caratteristiche insieme, questo è le Terre del Monviso. Montagna, paesaggio, buon cibo, arte, cultura e un’identità musicale e linguistica ben definita. Qui è l’ambiente stesso a imporre ritmi lenti. Bassa antropizzazione, natura selvaggia, un grande Parco, quello del Monviso, e il riconoscimento di riserva nazionale all’interno del programma MaB Unesco (Men and Bioshère). Qui da anni si lavora nella direzione di un turismo esperienziale, fatto di laboratori, concerti, escursioni, degustazioni e visite guidate, in modo da offrire al visitatore la possibilità di conoscere il territorio in tutte le sue sfaccettature.

C’è già tutto. Una mappa fitta di itinerari da scoprire in bicicletta, al confine tra Italia e Francia. Si chiama “VéloViso” e dal 2017 a oggi ha già portato alcune migliaia di cicloamatori lungo le Valli che gravitano attorno al Monviso. Un Atlante dei Sapori che racchiude prodotti e ricette tipiche, perché è dai profumi e dai piatti tradizionali che si conosce veramente un popolo. Un Festival itinerante estivo che narra la tradizione attraverso la musica e che da 4 anni percorre i sentieri delle vallate e della pianura, l’Occit’amo Festival.

Il territorio delle Terre del Monviso ha saputo precorrere i tempi. È già pronto all’appuntamento. È venuto il momento di venire a scoprirlo in questo 2019.


Pianuta Saluzzese

Scoprire gli affreschi con il QR code a Busca


Sulle facciate delle cappelle un qr code permette di ‘vederle’ dall’esterno e conoscerne la storia, per il Museo Diffuso Cuneese.

Sono state installate sulle facciate delle cappelle di Santo Stefano, San Sebastiano, Madonna del Campanile, San Martino, che contengono le opere quattrocentesche dei Fratelli Biazaci da Busca, le targhe che espongono il qr code cui accedere tramite lo smartphone o il tablet per  conoscere la storia delle opere d’arte, in italiano, inglese e francese,  ed entrare nella rete di promozione del Museo diffuso del Cuneese.

Ora gli interni sono sempre visitabili, almeno virtualmente, attraverso il qr code posizionato all’esterno degli edifici, i quali di solito devono rimanere chiusi e sono accessibili soltanto in occasione di eventi oppure su prenotazione. Con questo metodono si portano a conoscenza dei visitatori le opportunità che incontrano lungo la strada, in attesa di programmare una visita successiva. Prenotazioni: ufficio.turisticobusca@libero.it ; segreteria@comune.busca.cn.it

Partecipando al portale del Museo Diffuso,  Busca entra a far  parte di una rete di  monumenti collegati e di un circuito di visite in ampliamento sul territorio provinciale, ad incominciate dalla  valorizzazione di alcune fra le sue  opere d’arte più importati: i quattrocenteschi dipinti dei Fratelli Tommaso e Matteo Biazaci da Busca.


Valle Po

Il bramito del bosco


Si possono dipingere i suoni del bosco?  Quelli di un bosco che si prepara all’incedere dell’autunno teatro di uno degli spettacoli sonori più belli che la Natura possa offrire: il bramito del cervo.  È  il suono della stagione degli amori, ogni anno nei primi giorni di autunno ad Ostana è possibile ascoltare tra le montagne il verso dei cervi maschi che si affrontano tra loro per conquistare le femmine in un corteggiamento che è un vero e proprio rituale. Il bramito è un suono profondo, caratteristico, ancestrale che si può ascoltare solo per poche settimane.

È questa la colonna sonora della Natura dipinta da Vinicio Perugia, pittore ed incisore naturalista nella mostra  “Il bramito del bosco” che sarà inaugurata al Centro Polifunzionale “Lou Pourtoun” di Ostana  domenica 23 settembre.  Le opere del maestro Perugia, di origini marchigiane ma piemontese di adozione, ci guidano alla scoperta della bellezza che la natura nasconde e di cui spesso siamo ignari osservatori.  Abbiamo perso infatti la capacità di trovare la bellezza racchiusa in  piccoli particolari che una pozzanghera di acqua dopo un temporale, un sottobosco dai mille colori,  un ramo innevato possono regalarci. Forse l’eccesso di tecnologia che ha abituato l’uomo alle creazioni virtuali lo ha reso cieco di fronte alle più belle creazioni che la natura  offre. Ed ecco che le opere di Vinicio Perugia ci prendono per mano per condurci a riscoprire l’incanto di angoli nascosti di Natura, soggetto privilegiato di tutta la pittorica del maestro.  È quello che accade quando ci si trova di fronte a “Il bramito del bosco” l’acrilico su tela che dà il nome alla personale del pittore aviglianese in cui si ha la sensazione di sentire il bramito cavernoso del cervo e di annusare l’odore inconfondibile del bosco che si prepara all’incedere dell’autunno.


Valle Po

Il Mombracco e #mombraccoinfoto2018


Più di cinquecento anni fa, il Mombracco aveva catturato l’attenzione di Leonardo da Vinci. Il genio toscano lo citò infatti in un suo trattato, decantando le proprietà della sua pietra, la quarzite, definendola bianca e senza macchie come il marmo di Carrara e dura come il porfido.

Il Monte Bracco si trova tra la valle Po, la valle Infernotto e la pianura cuneese ed è accessibile dai sei Comuni che lo circondano.  Ciò che lo rende così particolare è la ricchezza di paesaggi molto diversi e fusi fra loro: si alternano infatti zone più montane con altre per lo più piane, aree verdeggianti e boschive con placche isolate e rocciose e luoghi di culto religioso e con altri di storia pagana. E’ un luogo alternativo alle alte quote, di vedute mozzafiato da scoprire, ricco di vedute mozzafiato da scoprire e di offerte per ogni tipo di visitatore e dotata percorsi per chi ama l’aria aperta e il rapporto con la natura, l’outdoor, la bicicletta, il trekking, la MTB, l’arrampicata, il fitwalking, il bouldering…

Questa montagna di media altezza, che raggiunge la sua massima quota con la Croce di Envie, dispone di un anello di trekking percorribile in un solo giorno per i camminatori più allenati o da dividere su due giornate per rendere il viaggio più apprezzabile, con un’altitudine compresa tra i seicento e i mille metri. Numerose sono le testimonianze di antropizzazione visibili nei terrazzamenti e nelle meire in pietra costruite sotto le balme rocciose. Queste ultime sono borgate costruite interamente sotto un tetto di roccia naturale aggettante. Le abitazioni, edificate con muri in pietra a secco, legno e lose, sfruttano dunque il riparo della roccia sovrastante. La più nota e visitabile con le guide Vesulus (tel. 339.6908179) è Balma Boves (www.balmaboves.it). Sul Mombracco sono state ritrovate anche incisioni rupestri che mostrano figure umane e che risalgono all’Età del Ferro, ovvero 3000/5000 anni fa. ). Secondo una credenza locale, si narra che lungo le pendici del Mombracco siano presenti le fàje, personaggi magici simili a donne di dimensioni ridotte, di brutt’aspetto, trasandate, pelose e piuttosto dispettose.

Esistono itinerari dedicati alla mountain bike, caratterizzati da susseguirsi di sali e scendi, di ripide salite ed entusiasmanti discese su sterrato. In particolare vi sono tre anelli che consentono di percorrere la sommità del monte snodandosi in ambienti molto diversi e garantendo una splendida visuale panoramica, sia sulla pianura, sia sulla catena del Monviso. Questi sentieri salgono tra i boschi di betulle, noccioli e castagni secolari e sono racchiusi da muri di pietra a secco: i bouschet. Per informazioni e accompagnamenti, sono a disposizione le guide MTB “Discovery Monviso”.

Per gli appassionati di climbing sono presenti diverse falesie sulle quali sono state aperte innumerevoli vie, grazie ad uno stupendo gneiss che attira da sempre un crescente numero di arrampicatori. Le pareti più note agli appassionati sono quelle del versante Sud, ma la bellezza e la varietà della roccia offrono zone di scalata molto apprezzate anche sugli altri versanti.

I cultori del bouldering, invece, hanno un’autentica predilezione per i massi del Mombracco. La loro attività, che è stata riscoperta da poco tempo, ha trovato in gruppi di giovani appassionati un’energia contagiosa. Sui massi del Mombracco gli sportivi del genere si dilettano in numerosi movimenti e i campioni mondiali come Christian Core hanno disegnato nuove linee.

Per gli amanti del fitwalking cross è a disposizione un percorso di una lunghezza di circa 6 km che percorre piacevoli ambienti fra boschi di castagno a cui si alternano prati sfalciati in un contesto paesaggistico molto curato. La partenza è dall’ex Centrale di Rocchetta.

Oltre a molteplici percorsi dedicati agli sport più svariati si aggiungono le visite guidate che permettono di esplorare il mondo animale e vegetale e di riconoscere i segni dell’uomo sul territorio. Gli accompagnatori naturalistici sono disponibili per proposte a gruppi e scolaresche.

 

IL CONTEST FOTOGRAFICO #mombraccoinfoto2018

Storia e cultura, sport e mistero si intrecciano sui sentieri della “Montagna di Leonardo”: tra scorci mozzafiato sul Monviso e aperture sulla pianura, si possono scoprire antiche borgate, monasteri, incisioni rupestri, memorie di una civiltà rurale che si racconta nel legno e nella pietra.

Racconta il Mombracco attraverso la fotografia e partecipa al contest fotografico #mombraccoinfoto2018: le immagini selezionate saranno esposte in una mostra itinerante e tutti gli autori riceveranno in omaggio una copia del fotolibro ufficiale del concorso. C’è tempo fino al 31 ottobre!

L’iniziativa è promossa dall’Unione Montana dei Comuni del Monviso con la collaborazione dei Comuni di Barge, Envie, Paesana, Revello, Rifreddo e Sanfront; la sostiene anche il Parco del Monviso insieme ad ATL Cuneese, VisitMove, Unione Montana Barge – Bagnolo Piemonte, Valli del Monviso, Vesulus Accompagnatori Naturalistici e IG Piemonte & Valle d’Aosta.

Regolamento completo su www.mombraccoinfoto.it

 


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