È qui che nasce il Po, dalle sorgenti del Monviso, dove secondo la leggenda passò il generale cartaginese Annibale con il suo esercito e gli elefanti. Ed è qui che fu realizzato il primo traforo alpino nel Quattrocento: il marchese di Saluzzo Ludovico II fece costruire il Buco di Viso – o Tunnel de la Traversette – per facilitare il passaggio di persone e lo scambio di merci tra Italia e Francia.
Oltre al Buco di Viso, ancora oggi meta di escursionisti d’alta quota, le valli Po, Bronda e Infernotto offrono agli amanti della bicicletta e della mountain bike diverse strade sterrate e asfaltate che permettono di raggiungere pedalando i principali punti di interesse turistico come il Parco del Monviso, il paese di Ostana che è tra i “borghi più belli d’Italia”, il Museo naturalistico e l’Abbazia di Santa Maria Staffarda a Revello, il Sentiero della Memoria a Oncino e la Grotta di Rio Martino a Crissolo.
Si possono dipingere i suoni del bosco? Quelli di un bosco che si prepara all’incedere dell’autunno teatro di uno degli spettacoli sonori più belli che la Natura possa offrire: il bramito del cervo. È il suono della stagione degli amori, ogni anno nei primi giorni di autunno ad Ostana è possibile ascoltare tra le montagne il verso dei cervi maschi che si affrontano tra loro per conquistare le femmine in un corteggiamento che è un vero e proprio rituale. Il bramito è un suono profondo, caratteristico, ancestrale che si può ascoltare solo per poche settimane.
È questa la colonna sonora della Natura dipinta da Vinicio Perugia, pittore ed incisore naturalista nella mostra “Il bramito del bosco” che sarà inaugurata al Centro Polifunzionale “Lou Pourtoun” di Ostana domenica 23 settembre. Le opere del maestro Perugia, di origini marchigiane ma piemontese di adozione, ci guidano alla scoperta della bellezza che la natura nasconde e di cui spesso siamo ignari osservatori. Abbiamo perso infatti la capacità di trovare la bellezza racchiusa in piccoli particolari che una pozzanghera di acqua dopo un temporale, un sottobosco dai mille colori, un ramo innevato possono regalarci. Forse l’eccesso di tecnologia che ha abituato l’uomo alle creazioni virtuali lo ha reso cieco di fronte alle più belle creazioni che la natura offre. Ed ecco che le opere di Vinicio Perugia ci prendono per mano per condurci a riscoprire l’incanto di angoli nascosti di Natura, soggetto privilegiato di tutta la pittorica del maestro. È quello che accade quando ci si trova di fronte a “Il bramito del bosco” l’acrilico su tela che dà il nome alla personale del pittore aviglianese in cui si ha la sensazione di sentire il bramito cavernoso del cervo e di annusare l’odore inconfondibile del bosco che si prepara all’incedere dell’autunno.
Più di cinquecento anni fa, il Mombracco aveva catturato l’attenzione di Leonardo da Vinci. Il genio toscano lo citò infatti in un suo trattato, decantando le proprietà della sua pietra, la quarzite, definendola bianca e senza macchie come il marmo di Carrara e dura come il porfido.
Il Monte Bracco si trova tra la valle Po, la valle Infernotto e la pianura cuneese ed è accessibile dai sei Comuni che lo circondano. Ciò che lo rende così particolare è la ricchezza di paesaggi molto diversi e fusi fra loro: si alternano infatti zone più montane con altre per lo più piane, aree verdeggianti e boschive con placche isolate e rocciose e luoghi di culto religioso e con altri di storia pagana. E’ un luogo alternativo alle alte quote, di vedute mozzafiato da scoprire, ricco di vedute mozzafiato da scoprire e di offerte per ogni tipo di visitatore e dotata percorsi per chi ama l’aria aperta e il rapporto con la natura, l’outdoor, la bicicletta, il trekking, la MTB, l’arrampicata, il fitwalking, il bouldering…
Questa montagna di media altezza, che raggiunge la sua massima quota con la Croce di Envie, dispone di un anello di trekking percorribile in un solo giorno per i camminatori più allenati o da dividere su due giornate per rendere il viaggio più apprezzabile, con un’altitudine compresa tra i seicento e i mille metri. Numerose sono le testimonianze di antropizzazione visibili nei terrazzamenti e nelle meire in pietra costruite sotto le balme rocciose. Queste ultime sono borgate costruite interamente sotto un tetto di roccia naturale aggettante. Le abitazioni, edificate con muri in pietra a secco, legno e lose, sfruttano dunque il riparo della roccia sovrastante. La più nota e visitabile con le guide Vesulus (tel. 339.6908179) è Balma Boves (www.balmaboves.it). Sul Mombracco sono state ritrovate anche incisioni rupestri che mostrano figure umane e che risalgono all’Età del Ferro, ovvero 3000/5000 anni fa. ). Secondo una credenza locale, si narra che lungo le pendici del Mombracco siano presenti le fàje, personaggi magici simili a donne di dimensioni ridotte, di brutt’aspetto, trasandate, pelose e piuttosto dispettose.
Esistono itinerari dedicati alla mountain bike, caratterizzati da susseguirsi di sali e scendi, di ripide salite ed entusiasmanti discese su sterrato. In particolare vi sono tre anelli che consentono di percorrere la sommità del monte snodandosi in ambienti molto diversi e garantendo una splendida visuale panoramica, sia sulla pianura, sia sulla catena del Monviso. Questi sentieri salgono tra i boschi di betulle, noccioli e castagni secolari e sono racchiusi da muri di pietra a secco: i bouschet. Per informazioni e accompagnamenti, sono a disposizione le guide MTB “Discovery Monviso”.
Per gli appassionati di climbing sono presenti diverse falesie sulle quali sono state aperte innumerevoli vie, grazie ad uno stupendo gneiss che attira da sempre un crescente numero di arrampicatori. Le pareti più note agli appassionati sono quelle del versante Sud, ma la bellezza e la varietà della roccia offrono zone di scalata molto apprezzate anche sugli altri versanti.
I cultori del bouldering, invece, hanno un’autentica predilezione per i massi del Mombracco. La loro attività, che è stata riscoperta da poco tempo, ha trovato in gruppi di giovani appassionati un’energia contagiosa. Sui massi del Mombracco gli sportivi del genere si dilettano in numerosi movimenti e i campioni mondiali come Christian Core hanno disegnato nuove linee.
Per gli amanti del fitwalking cross è a disposizione un percorso di una lunghezza di circa 6 km che percorre piacevoli ambienti fra boschi di castagno a cui si alternano prati sfalciati in un contesto paesaggistico molto curato. La partenza è dall’ex Centrale di Rocchetta.
Oltre a molteplici percorsi dedicati agli sport più svariati si aggiungono le visite guidate che permettono di esplorare il mondo animale e vegetale e di riconoscere i segni dell’uomo sul territorio. Gli accompagnatori naturalistici sono disponibili per proposte a gruppi e scolaresche.
IL CONTEST FOTOGRAFICO #mombraccoinfoto2018
Storia e cultura, sport e mistero si intrecciano sui sentieri della “Montagna di Leonardo”: tra scorci mozzafiato sul Monviso e aperture sulla pianura, si possono scoprire antiche borgate, monasteri, incisioni rupestri, memorie di una civiltà rurale che si racconta nel legno e nella pietra.
Racconta il Mombracco attraverso la fotografia e partecipa al contest fotografico #mombraccoinfoto2018: le immagini selezionate saranno esposte in una mostra itinerante e tutti gli autori riceveranno in omaggio una copia del fotolibro ufficiale del concorso. C’è tempo fino al 31 ottobre!
L’iniziativa è promossa dall’Unione Montana dei Comuni del Monviso con la collaborazione dei Comuni di Barge, Envie, Paesana, Revello, Rifreddo e Sanfront; la sostiene anche il Parco del Monviso insieme ad ATL Cuneese, VisitMove, Unione Montana Barge – Bagnolo Piemonte, Valli del Monviso, Vesulus Accompagnatori Naturalistici e IG Piemonte & Valle d’Aosta.
Regolamento completo su www.mombraccoinfoto.it
Dalla piazza Vittorio Veneto di Paesana si inizia a pedalare lungo via Monviso che incrocia la provinciale dopo 900 m. [scopri +]
Dall’abitato di Pagno si segue la provinciale in direzione Saluzzo e, dopo 1 km, la secondaria sulla sinistra orografica del torrente Bronda. [scopri +]
Da piazza Vittorio Veneto di Paesana si inizia a pedalare verso valle lungo la provinciale di valle che raggiunge Sanfront dove si mantiene la sinistra alla volta di Revello dove, sempre a sinistra, si pedala verso Envie, San Martino e quindi Barge. [scopri +]
Dalla piazza Vittorio Veneto di Paesana si inizia a pedalare lungo via Po, via Roma e nei pressi di piazza Piave si imbocca via Pratoguglielmo; attraversata la provinciale si prosegue lungo via Paesana. [scopri +]
IT Percorso cicloturistico articolato in 3 anelli percorribili insieme o separatamente.
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IT Percorso articolato in quattro piste diverse percorribili insieme o separatamente. [scopri +]
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